Il governo federale ha rivelato domenica che la Nigeria sta affrontando una significativa perdita di talenti nel settore sanitario a causa della cosiddetta "sindrome di Japa", comunemente chiamata "fuga di cervelli". Circa 16.000 medici hanno lasciato il Paese per cercare migliori opportunità all'estero.
Durante un'intervista a Politics Today di Channels TV, il Ministro della Salute e del Benessere Sociale, Prof. Ali Pate, ha espresso preoccupazione per l'esodo di giovani medici, operatori sanitari, imprenditori tecnologici e professionisti vari dalla Nigeria per cercare pascoli più verdi all'estero.
"Negli ultimi cinque anni, circa 15.000-16.000 medici hanno ceduto alla sindrome Japa, mentre circa 17.000 sono stati trasferiti", ha dichiarato.
Pate ha sottolineato la carenza di professionisti della salute in Nigeria, con solo circa 300.000 persone che attualmente lavorano in tutti i settori. Ha evidenziato che degli 85.000-90.000 medici nigeriani registrati, un numero considerevole si trova all'estero, in particolare negli Stati Uniti e nel Regno Unito, lasciando circa 55.000 medici autorizzati all'interno del Paese.
Ha inoltre affrontato il tema dello squilibrio geografico nella distribuzione dei medici, con una concentrazione nei centri urbani come Lagos e Abuja. Questo squilibrio si traduce in un rapporto medico-paziente inadeguato, con circa 7.600 medici a Lagos e 4.700 ad Abuja.
Riconoscendo la natura globale del problema della fuga dei cervelli, Pate ha sottolineato l'importanza di ampliare le opportunità di formazione e migliorare le condizioni di lavoro per trattenere i professionisti qualificati nel Paese. Sono in corso sforzi per migliorare i programmi di formazione e incentivare gli operatori sanitari a rimanere in Nigeria.
"Stiamo adottando misure per affrontare le sfide del personale sanitario, tra cui questioni come l'orario di lavoro e la garanzia che siano trattati come beni preziosi", ha affermato Pate. "Migliorando l'ambiente di formazione e fornendo migliori incentivi, puntiamo a mitigare l'impatto della fuga dei cervelli sul nostro sistema sanitario".
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